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Nel dibattito della nostra epoca la presenza degli animali, e l'insieme dei problemi connessi alla relazione uomo-animale, sembrano sempre più acquisire un ruolo di primo piano. Ciò vale in egual misura per le scienze naturali e le discipline umanistiche, per la biologia evolutiva come per la filosofia morale. Soprattutto, appare sempre più consistente il peso degli interrogativi etici - bioetici - impliciti nelle questioni zooantropologiche. Questo volume intende riprendere in considerazione l'opera di due fra i più importanti pensatori della cultura romana, l'epicureo Lucrezio e lo stoico Seneca, al fine di ripercorrere attraverso sondaggi selettivi l'ampio dibattito sviluppatosi a Roma, fra tarda repubblica ed età giulio-claudia, in merito al tema della condizione animale. Dalla polemica lucreziana contro l'antropocentrismo all'umanesimo problematico di Seneca, dai dibattiti intorno al vegetarismo alla ricezione del pensiero greco, un viaggio attraverso testi complessi, al confine tra filologia, storia della scienza e antropologia culturale, rivela volti diversi di uomini e animali: volti così distanti, e al contempo così vicini.