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Gli ultimi decenni dell'Ottocento italiano e il primo quindicennio del secolo nuovo si connotano per il progressivo infittirsi di autorevoli voci di donne e inedite esperienze femminili. Rare dapprima, poi sempre più numerose, scienziate e giornaliste, educatrici e filantrope affermano con forza la consapevolezza del proprio ruolo all'interno della vita nazionale e partecipano alla sua modernizzazione con idee innovative e pratiche originali, sempre tali, comunque, da lasciare tracce profonde nella vita intellettuale e nel costume dell'epoca. Ora in collaborazione, quasi mai pacifica, con le istituzioni, ora schierate all'opposizione, queste donne vissero con pienezza la cultura del positivismo e la sua crisi, contribuendo in maniera decisiva ai mutamenti culturali in atto nel nostro Paese e alla creazione di molteplici e feconde intersezioni tra attività e competenze, abilità e saperi.