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Il Roman de la Rose di Jean de Meun è un'allegoria filosofica e fa parte del conflitto, sorto nell'università parigina, tra filosofi fautori della castità del filosofo e quelli che si riconoscono nei fini universali della natura, la continuità della specie. Sigieri di Brabante è il fondatore della scelta stoica della castità per una totale dedizione alla vita contemplativa. È possibile riconoscerlo nella figura di Mala Bocca. C'è una quaestio di Sigieri che corrisponde alla struttura allegorica, rovesciata, del Roman. Intorno allo scontro sulla castità si combatte una battaglia tra fautori e contrari con connotazioni intellettuali evidenti. Questa battaglia si combatte dentro l'università. Il confronto tra stoici ed epicurei diventa una guerra nella quale hanno il sopravvento coloro che nell'amore e nella vita riconoscono il fine dell'uomo, secondo legge di natura. Il passaggio dalla lingua filosofica a quella poetica non fa venire meno la trasparenza del linguaggio purché si presti la massima attenzione alle chiavi proprie della filosofia.