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L'autrice inizia la sua ricerca sulla metamorfosi dell'utopia romanzesca con la ricostruzione ab origine della sua prassi narrativa. Il topos del viaggio, inteso come mezzo per accedere alla realtà "altra", il resoconto immaginario, il mondo di appartenenza (notum) e il mondo "nuovo" (mundus alter). Ecco gli elementi alla base del mutamento rintracciato nei testi di Allorge, Doni, Mercier, Bonnardot, Morris, Le Hon, Pellerin, Wells, Zamjàtin, Gérin-Lajoie, Huxley, Orwell, per citare soltanto alcuni fa gli autori che animano i saggi e che restituiscono la dimensione europea, ma anche extra-europea, dello studio. L'aspetto temporale, le implicazioni epistemologiche del viaggio utopico, ma anche quelle comiche e linguistiche: l'esplorazione del corpus attraversa i secoli, trascende le letterature e guarda alle sue declinazioni eutopiche e distopiche, contemporanee e non.