Tab Article
Nei flussi incessanti di informazioni che attraversano le nostre società tecnologicamente avanzate, i processi di costruzione delle identità personali appaiono esposti a straordinarie sollecitazioni. Le situazioni reali e virtuali di incontro e di azione si moltiplicano e ciascun soggetto si trova coinvolto in esperienze complesse che richiedono livelli sempre più alti di conoscenze e di competenze. Ma, per orientarsi con autonomia e padronanza all'interno della "società della conoscenza", occorre soprattutto disporre di un pensiero versatile e creativo, aperto al cambiamento e al futuro. Il gioco costituisce un insostituibile meccanismo di proprietà logiche e, per questo, un campo di coltura per le risorse costruttive e creative dei bambini e degli adolescenti. D'altro canto, a fronte delle trasformazioni a cui le tecnologie della simulazione stanno esponendo il mercato del divertimento, il gioco appare una risorsa cruciale per chi è quotidianamente impegnato a "prendersi cura" del destino evolutivo a cui va incontro il patrimonio cognitivo e affettivo delle giovani generazioni. Alla luce di alcune fondamentali analisi psicologiche, pedagogiche e psicoanalitiche, il testo propone una lettura problematica del ruolo oggi svolto dal gioco e dal giocare nella formazione.