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"Questo piccolo libro, che sembra un manuale ma non lo è, anche se forse avrebbe voluto diventarlo, è in realtà un libro d'occasione, messo insieme con una certa fretta in vista di una scadenza, in cui volevo esporre più che altro la mia linea di lavoro, quella linea che allora mi ero scelto e che aveva effettivamente un manuale d'architettura fra i suoi obiettivi. (...) Un libro d'esordio, vecchio ormai di quarant'anni, di chi in realtà con l'architettura non si è ancora misurato e dove si trova raccolta una gran quantità di materiale originale piuttosto eterogeneo, per cercare di dire in fondo poche cose, le cose che m'importava di dire in quel momento, la mia posizione nella scuola e nel mio lavoro. Troppo materiale, credo, e troppo disuguale, libri e architetture diversi per qualità e spessore, tenuto insieme da pochi e schematici postulati, importanti forse solo per me, libri e progetti come se fossero la stessa cosa, anche se per me allora erano proprio la stessa cosa. (...) Un libro che, mentre ci lavoravo, mi faceva anche capire, a me apprendista, il perché di certe simpatie, di certe presunte affinità." (dalla Premessa di Giorgio Grassi).