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Nella letteratura sul pensiero economico della seconda metà dell'800 e dei primi anni del '900, Vito Cusumano, generalmente, viene citato per i suoi studi sui socialisti cattedratici. Ricordati sono anche i suoi saggi sulla teoria del commercio dei grani e la Storia dei Banchi di Sicilia. Meno citati i lavori sulla perequazione fondiaria e le Lezioni di Scienza delle finanze. Dettate tra il 1893 e i primi anni del '900, le Lezioni costituiscono uno degli ultimi lavori dell'economista siciliano: in esse si ritrovano elementi e categorie caratterizzanti del suo pensiero giovanile, ma anche nuove indicazioni tratte dalle opere dei teorici della teoria soggettiva del valore, quali Sax. Al centro di questo lavoro sono il suo impegno teorico nel campo della Scienza delle finanze, i suoi interventi in tema di imposizione progressiva, il suo continuo confronto con le varie scuole economiche per ricostruire la storia della progressiva affermazione e dell'emergenza della Scienza delle finanze. Una ricostruzione attenta della reazione scientifica alle tradizionali teorie finanziarie, alla concezione del tributo quale contropartita in cambio dei servizi ottenuti dallo Stato, specificando una serie di cadenze e di passaggi, e ridisegnando tendenze e posizioni di assoluta avanguardia.