Tab Article
Il dato emergente di questi anni è l'impressionante offerta che l'extrascuola - i massmedia, il mercato e l'industria culturale in genere - rivolge agli insegnanti che si dovrebbero occupare di una disciplina come Arte e Immagine. Basta frequentare musei, mostre, librerie anche non specializzate, videoteche, rassegne e festival del mondo cinematografico-audiovisivo, corsi, concorsi ed altri eventi per capire che la scuola potrebbe anche sentirsi esentata dall'intraprendere qualsivoglia iniziativa in questo ambito, vista l'offerta debordante che enti locali ed istituzioni varie si prodigano a illustrare. Sembra mancare l'impostazione curricolare: un indirizzo pedagogico-educativo che dia senso e prospettiva al lavoro metodologico da svolgere in classe. Il libro si domanda quale possa essere il ruolo della scuola in un campo nel quale l'extrascolastico pare farla da padrone. Indaga su come la scuola ha risposto con i suoi Programmi a questi interrogativi e come, con la Riforma in atto, si possa costruire una ipotesi di lavoro attraverso la Didattica per Concetti. I destinatari di queste ipotesi di itinerario sono i docenti in servizio e in fase di formazione iniziale perché con essi si vorrebbe condividere il percorso di progettazione e di lettura critica delle Unità didattiche di Arte e Immagine e, nello stesso tempo, sottoporre a critica costruttiva la prassi scolastica che in questa disciplina è ancora molto legata all'improvvisazione e ad una distorta idea di creatività.