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In otto saggi dedicati a fotografi e fotografie d'ambito etnografico del secondo Novecento, accompagnati da una nitida e rigorosa iconografia, Francesco Faeta, proseguendo nel suo lavoro di scavo intorno agli ambiti visuali della disciplina, svolge una lettura antropologica degli usi e delle funzioni culturali, sociali e scientifiche di un'arte media. Il volume rappresenta un contributo alla conoscenza del sistema di rappresentazioni che sostengono il discorso scientifico della demologia e dell'antropologia e che sostanziano la vita sociale italiana nel secolo appena trascorso, ma rappresenta anche, per la fotografia, un approccio disciplinare radicalmente nuovo. Attraverso l'analisi antropologica, infatti, appare chiaro che la fotografia è ben più di una tecnica o un'arte (o una tecnica d'arte), e che essa può essere letta come descrizione densa degli ambiti che rappresenta, schiudendo alla comprensione dei sistemi di relazione e di senso che una determinata società affida all'immaginario e alle immagini.