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"Tutti noi siamo stati in qualche modo influenzati dal marxismo [..] e io sono esterrefatto quando vedo che di colpo nessuno è più marxista; è una cosa atroce, agghiacciante". Questa constatazione di Giovanni Levi, lo studioso protagonista di una proposta storiografica italiana innovativa e di notevole rilevanza internazionale, apre su uno scenario paradossale della nostra storia culturale. Da una parte, il "marxismo" avrebbe esercitato per alcuni lustri una "egemonia" sulla cultura italiana, in particolare sulla cultura della storia. Dall'altra, sarebbe improvvisamente scomparso. L'improvvisa scomparsa dimostrerebbe che quello del periodo egemonico non era stato marxismo "vero", analitico, ma solo proiezione mascherata di politica nella cultura.