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L'insegnamento e la morte di Socrate segnarono la fine della grande stagione epica e tragica: l'invenzione dell'anima vanificò le immagini degli dei, la scoperta del demone interiore rese inevitabile il tramonto delle Muse. Gli uomini-mito (Socrate, Platone, Aristotele, Alessandro Magno, Epicuro) divennero così i maestri di una nuova stagione poetica: nuove Muse si sostituirono alle antiche, loro madre fu la Vita, e le sue memorie e i suoi accadimenti, non più Mnemosyne. Le nuove Muse, che vanno incontro ai poeti non già dalle vette del divino Elicone ma muovendo dagli abissi profondi dell'anima, continuano a ispirare, ancora oggi, il loro cammino.