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Approdato a una tarda, linguacciuta, rissosa età, Barney Panofsky impugna la penna per difendersi dall'accusa di omicidio, e da altre calunnie non meno incresciose, diffuse dal suo arcinemico Terry McIver. Così, fra quattro dita di whisky e una boccata di Montecristo, Barney ripercorre la vita allegramente dissipata e profondamente scorretta che dal quartiere ebraico di Montreal lo ha portato nella Parigi dei primi anni Cinquanta e poi di nuovo in Canada, a trasformare le idee rastrellate nella giovinezza in "sitcom" decisamente popolari e altrettanto redditizie.
Mi fu regalato, e l'ho iniziato a leggere non sapendo che percorso stavo per intraprendere... fuori dagli schemi, mai banale, ed un pò sarcastico. Parla di un amore, unico, ma non solo. Sregolatezza, passato presente e futuro si mescolano a sentimenti che coinvolgono il lettore.