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Nella "Filosofia della musica moderna" Adorno stabiliva la polarità Schönberg-Stravinskij, che diventava poi la tensione tra il Buono e il Cattivo, dove a Stravinskij toccava il ruolo del Cattivo, fonte di ogni aberrazione. Nel 1972 il compositore e critico Paolo Castaldi pubblicò sulle pagine dello "Spettatore musicale", rivista di breve durata e alta qualità, questa "riflessione su Stravinskij". Non cancellò affatto la polarità, ma la ribaltò completamente.