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"Anamorfosi" apparve per la prima volta nel 1955, poi in edizione ampliata nel 1969, infine - nel 1984 - con due capitoli inediti, qui per la prima volta tradotti, che tracciano la storia dell'anamorfosi nell'età moderna, fino a oggi. Così vedremo -ed è un gioco delizioso - Baltrusaitis chinarsi su testi di Cocteau, Barthes, Lacan ed esaminarli come fossero oscuri reperti, allo stesso modo in cui il suo sguardo di sovrano delle aberrazioni si posava sulle stranezze di ignoti dotti seicenteschi.