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Fra le molte ragioni della fama di Billy Wilder, una era l'assenza di cautele diplomatiche, qualità decisamente rara in un ambiente votato, come Hollywood, alla consacrazione delle apparenze. La conferma arriva da questa lunga intervista con il collega Cameron Crowe, nel corso della quale Wilder apre i suoi archivi: fotografie in gran parte inedite, giudizi letali, persino consigli a chi è nuovo nel mestiere. Nel corso del racconto parecchi idoli vengono infranti, alcuni sipari strappati, ma l'inspiegabile malìa del cinema ne esce intatta.