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«Un tale sognò di vedere nella luna il proprio volto... Un tale sognò di imboccare il proprio membro con pane e formaggio, come se fosse un animale... Un tale sognò di scuoiare il proprio figlio e di farne un otre... Una donna sognò di avere un occhio nella mammella destra... Un tale sognò che dal cielo cadesse una stella, e che un'altra salisse in cielo dalla terra... Un tale sognò di mangiare i propri escrementi insieme al pane, e di gustarli». Il significato di questi e di centinaia di altri sogni ci viene illustrato nell'opera di Artemidoro, vera enciclopedia teorica e pratica del sogno, scritta nel II secolo dopo Cristo, compendio di tutta l'antica e complessa tradizione greca su questo tema, che nel mondo moderno è stato posto, dopo Freud, al centro di tutta la psicologia e si è rivelato una fonte inesauribile di conoscenze e di misteri. Artemidoro era un interprete di sogni per professione e la sua ambizione era di scrivere un manuale definitivo della sua scienza: con diligenza e minuzia, utilizzando tutta la letteratura precedente, oggi in gran parte perduta, e insieme la sua diretta esperienza, Artemidoro classifica tutti i tipi di sogni e i procedimenti che vi operano, elenca le più disparate immagini che vi possono comparire e ne svela i vari sensi. Il risultato è sorprendente: dietro le sue interpretazioni, spesso asciutte e prosaiche, si profila tutto un diverso regime dell'immagine, che getta luce preziosa su quella che era la coscienza psicologica greca. Naturalmente il lettore moderno non potrà resistere alla tentazione di confrontare le interpretazioni di Artemidoro con quelle della psicoanalisi. E anche qui la lettura sarà quanto mai eccitante: proprio nella totale diversità dei presupposti, certe indicazioni sembrano convergere e integrarsi, a riprova che le immagini oniriche costituiscono una realtà che nessun sistema culturale riesce compiutamente a ridurre al proprio codice. Infine, Il libro dei sogni potrà essere consultato direttamente dai suoi lettori di oggi, come Artemidoro voleva: e da questa via inusuale impareremo a conoscere qualcosa di più di quelle misteriose, ambigue figure che escono, secondo le parole di Omero, da due porte, una di corno e l'altra di avorio: «E ai sogni che escono attraverso la porta d'avorio è pericoloso credere, perché portano messaggi che non si realizzano nei fatti, mentre quelli che procedono per la porta di corno hanno potere nella realtà, ogni volta che un uomo li veda». Ma anche sotto un altro aspetto l'opera di Artemidoro è per noi oggi preziosa: come testimonianza vividissima sulla vita quotidiana e i rapporti sociali nella Grecia dell'antichità, i cui usi e costumi ci appaiono limpidamente riflessi nello specchio dei sogni. La presente edizione è dovuta a Dario Del Corno, uno dei più attenti studiosi dell'onirocritica greca, ed è accompagnata da un suo lungo saggio, che ripercorre tutta la storia del sogno nella Grecia antica e analizza i sottili rapporti di Artemidoro con una tradizione che era insieme religiosa, filosofica e popolare.