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I ragazzi che si avvicinano a Pier Paolo per un'esigenza di istruzione, e che nel febbraio del 1945 formano il nucleo dell'Academiuta di lenga furlana, scoprono quasi con incredulità il proprio potenziale linguistico e letterario e nel contempo avvertono col loro educatore una comune esperienza di vita e un'operazione di interscambio culturale. Il corpo centrale delle testimonianze ruota intorno alla gioventù diseredata che popolava la campagna friulana, che assumeva in sé impeto, entusiasmo, genuinità, candore. Si è data voce alla "meglio gioventù" che popolava i campi del Friuli e nell'immediato dopoguerra gremiva le piazze, si sono ascoltate storie di vita e aspirazioni di persone entrate nella biografia e nelle opere letterarie di Pier Paolo Pasolini, cercando di capire quanto egli stesso avesse inciso in quella realtà e quanto ne fosse stato influenzato e persino incantato. Si è ricomposto così un quadro di memorie storiche il più possibile fedele ai valori del tempo, non alterato dall'influsso delle trasformazioni economiche, politiche, sociali e antropologiche avvenute nel corso dei successivi decenni. Ne esce una figura di Pier Paolo pienamente inserita nel contesto ambientale, con qualità che sommano, in un tutto indistinto e sinergico, ammaestramento letterario e civile, vita di relazione e divertimento: invenzione di poesie e balere, manifestazioni di piazza e nuotate nel favoloso Tagliamento.