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Dagli anni ottanta si assiste in Italia all'avvento di una ricca produzione di opere scritte da autori giovani che raccontano storie di adolescenti o poco più, la "nuova narrativa" che determina uno svecchiamento delle forme letterarie tradizionali. Il principale protagonista di questa stagione è Pier Vittorio Tondelli (1955-1991), divenuto uno degli scrittori più significativi dell'ultimo mezzo secolo. Nei suoi libri l'adolescenza e la prima età adulta sono rappresentate come un passaggio difficile, in cui la tensione verso la libertà si accompagna a un profondo senso di smarrimento. A quasi trent'anni dalla sua morte, Roberto Carnero ripercorre la vita e le opere di Tondelli delineando in modo chiaro e avvincente la rivoluzione postmoderna che ha innescato, la costante ricerca stilistica, il melting pot culturale, le contaminazioni linguistiche che informano i suoi libri e l'ambiziosa opera di scouting da lui condotta con il progetto Under 25, una vera e propria fucina di giovani talenti che ha impresso alla narrativa italiana una direzione tutt'oggi vitale.