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Masechaba è cresciuta nel Sudafrica delle possibilità, il Sudafrica di Mandela presidente. Durante l'adolescenza ha sofferto di dolori cronici dovuti all'endometriosi: il sangue ha forgiato il suo carattere, l'ha resa una persona solitaria, ma l'ha anche condotta alla medicina. Diventata internista, inizia a mettere in discussione le sue capacità di affrontare la malattia e soprattutto il dolore degli altri, si chiede quando riesca a darsi davvero ai suoi pazienti, a prendersi cura di loro. Allo stesso modo si interroga sulla capacità del paese di costituirsi come una nazione nuova, in un momento in cui il razzismo nel continente africano sembra stia prendendo il posto dell'apartheid. E quando Masechaba prova ad alzare la testa, per dar voce agli ultimi degli ultimi, la violenza la colpisce senza pietà. Dalla voce potente e nitida di una giovane autrice un romanzo denso come il sangue, ricco di vita e di storie. Il ritratto impietoso di una società fin troppo simile alla nostra