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Quando nel 1944 Alberto Moravia tornò a Roma, al seguito delle truppe alleate, era praticamente un autore che ricominciava, anzi cominciava in quello stesso momento. Il romanzo breve "Agostino" fu il capolavoro che gli consentì di conquistare i riconoscimenti della critica e del pubblico. Agostino è la storia di un'iniziazione sessuale. Da una parte, un ragazzo di tredici anni che è ancora un bambino; dall'altra la madre, vedova, ma ancora fiorente e desiderosa di vivere. Durante una vacanza al mare i rapporti tra il figlio e la madre si guastano, si corrompono d'inquietudine. Per il ragazzo sarà necessario approdare a un'autentica crisi, una lacerazione che gli consentirà di ripartire poi a ricomporre il mondo, a farsi una ragione della vita. Con "Agostino", ritorno alla narrativa vera e propria dopo evasioni e sfoghi surrealisti e satirici, Moravia conquistò il suo primo premio letterario. Con testi di Umberto Saba e Carlo Emilio Gadda.