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Al racconto lungo, o al romanzo breve, Evelyn Waugh affida con fìnto candore le sue invenzioni più arrischiate, e anziché innovare nella forma preferisce presentare in forma antica contenuti nuovi e inconsueti. Da questi contrasti nasce lo humour dei suoi testi, anche i più "innocenti". Fra la satira sociale di Chesterton e gli amari presagi di Orwell, con l'aria di riferire la "vita di domani", tutta sotto il segno di una fantascienza razionalizzata, molti di questi racconti mostrano il ritratto estremo del mondo moderno: la civiltà scientifica e meccanica, il sopravvento della macchina sull'uomo, il cinismo imperante. I protagonisti di Waugh sono le svagate vittime di una società le cui strutture sembrano tradurre minacciosamente le misteriose ambivalenze dell'animo umano: dall'esotismo ironico di "Amore tra le rovine" alla patetica grazia di "La crociera" fino alla satira di Il colpo di fulmine, il volume di Waugh dà un quadro completo della sua ironia, delle sue feroci polemiche e della sua indubbia grandezza.