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Ora che lo Spirito del tempo ci spinge a interrogarci con estremo disincanto su cosa porta a un reale appagamento, diventa illuminante l'invito di Osho a tornare a se stessi, a mettere a fuoco i bisogni reali (cosa ben diversa dalle sollecitazioni e dai desideri che infiammano la nostra esistenza), a fare buon uso del dono della vita, a radicarsi nella fiducia senza perdersi ulteriormente negli infiniti labirinti dell'io e delle sue trame oscure, la prospettiva che Osho ha sull'uomo e su ciò che lo assilla, è animata da uno stupore allibito: "Se il Reale è possibile ed è disponibile, perché continuare a sognare?" e suggerisce, tra le altre cose, una semplice comprensione: "La speranza ha bisogno di spazio. Il desiderio ha bisogno di spazio, l'ambizione ha bisogno di spazio per muoversi. Osserva gli alberi: non sognano. Non ne hanno bisogno: sono già qui, nel presente, appagati, colmi di fiori. Per i bisogni reali il momento presente è più che sufficiente; l'oggi è sufficiente."