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Cos'è la felicità? È possibile in questo mondo? Come la si raggiunge? A queste domande risponde questa raccolta di riflessioni e poesie in cui Houellebecq delinea un metodo per restare vivi, sopravvivere, colpire là dove si può (e si deve). Col suo solito sguardo feroce, Houellebecq ci racconta la quotidianità e la letteratura, l'incanto del cinema (specie del cinema muto) e la stupidità di certi poeti, senza censurarsi mai. Ne esce un paesaggio in controtendenza con i venti e le maree delle mode, lo spaccato di una quotidianità molto contemporanea e molto urbana, in cui la solitudine trionfa ma in cui comunque non si può rinunciare: non alla ricerca della felicità.