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Una madre disperata. Una figlia bulimica. Un dramma al femminile, appassionato e sintero, filtrato dalla terribile quotidianità di una malattia che corrode corpo e anima. La madre è costretta a vendersi, beffa del destino, a un grasso macellaio e ai suoi amici pur di pagare l'intervento dello psicanalista. La figlia, in un crescendo di alienazione e sadismo, si sfoga in un diario di confessioni tenere e implacabili. Lucrezia Lerro ci coinvolge, attraverso una scrittura dal ritmo indisciplinato, nella perversità della malattia, nella maternità afflitta dal senso di colpa, nella sofferenza di sopportare la diversità in un mondo di uguali. Percorriamo le strade di un paese chiuso e indifferente, sentiamo le voci maligne della gente, contando i passi della protagonista, tra la cucina e il bagno, nel calvario di tutti i giorni.