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Perché non rileggere i padri della patria, dal Boccaccio all'Ariosto, dal Tasso al Manzoni, come se fossero gli autori di romanzi appena usciti, sul filo delle emozioni e delle inquietudini più vive? È questo l'obiettivo del saggio di Renato Barilli, il quale, pur volendo allontanarsi dal criterio scolastico di una trattazione globale dei nostri classici, non vuole neppure eccedere nel senso opposto, trascinandoli su un terreno di polemiche spicciole. E così, per ognuno degli autori trattati l'autore tenta un bilancio tra le ragioni della tradizione e quelle dei nostri tempi.