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Al centro di questo libro i giochi, i sogni, i terrori dell'infanzia nel soffocante microcosmo familiare di Giacomo Leopardi, tra una madre gelida e un padre debole e "colto". Lo scontro con la Roma dei potenti, dei postulanti, dei letterati che trescano con la gloria. La sofferenza della diversità fisica, oggetto di continua maldicenza. Una infelice passione vissuta sotto la tutela del chiaccheratissimo Ranieri. Gli ultimi anni della Napoli chiassosa dei lazzaroni e dei Pulcinella, su cui incombe il terribile colera del 1837. Il Leopardi di Minore è tenero e disperato, curioso e appassionato, fragile e implacabile. Dolorosamente uomo quando offre l'amata Fanny al bel Tonino o medita una profetica lettera a un giovane del Ventesimo secolo.