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Le liriche di Houellebecq inseguono l'inafferrabile, la vita, il sesso, l'amore, la frenesia del lavoro, le luci al neon di metropolitane in corsa e le buste di plastica dei supermercati affollati. Malinconiche nel rievocare il tempo dell'infanzia e dell'amore, spietate nell'affermare che questo tempo non ritornerà: quello che rimane a noi, oggi, è poco più di un cassetto vuoto o di un lembo di moquette consunta. Con una postfazione di Aldo Nove.