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Questi racconti, quasi tutti composti negli anni tra il 1935 e il 1945, rappresentano una stagione molto precisa nell'opera di Alberto Moravia. Erano gli anni in cui più pesante e più capillare si esercitava il controllo della dittatura: l'autore fu portato a servirsi della satira, della moralità, dell'apologo, dell'allegoria per dire quello che pensava sulla realtà in cui si trovava a vivere. Perciò, sebbene i racconti siano di vari generi e siano scritti sui più diversi pretesti, hanno un fondo comune e anche una forma unitaria che fanno della presente raccolta un solo libro per nulla frammentario e occasionale: un libro che non ha origine letteraria, bensì sentimentale, di esperienza sofferta e umana.