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Il Ministero per la Stampa e la Propaganda, diretto dal 1935 da Galeazzo Ciano, esercitò sui quotidiani una rigida supervisione attraverso i costanti ordini alla stampa, con cui il regime proiettò un'immagine serena e ottimistica della situazione italiana, censurando la cronaca nera e il dissenso, l'inflazione e persino i temporali, demonizzando gli ebrei e i comunisti, esaltando la Germania e tentando di occultare i preoccupanti sviluppi della guerra durante i primi anni quaranta. I testi raccolti in questa antologia sono presentati da un'introduzione di Nicola Tranfaglia, che analizza i meccanismi della propaganda fascista, e da quella di Bruno Maida, incentrata sulla direzione della Stampa e Propaganda fascista.