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"L'immagine non è una cosa" e "l'emozione è una condotta magica": queste due tesi svolte in 'L'Immaginazione' (1936) e in 'Idee per una teoria delle emozioni' (1939) documentano gli esordi intellettuali di un grande interprete e protagonista delle vicende filosofiche e letterarie del Novecento. In nome della "realtà umana" il giovane Sartre sottopone a una critica serrata le teorie psicologiche del suo tempo e propone una loro comprensione esistenziale".