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Il libro offre una panoramica sulle grandi questioni giuridiche, per come furono affrontate nella cultura e nel vissuto istituzionale dell'antica Grecia, dalle società omeriche all'avvento macedone. Quel mondo, privo di giuristi e lontano da un'elaborazione del diritto quale funzione sociale autonoma e sapere formale, era però ricchissimo di interrogativi attorno al senso dell'ordine normativo e alle sue relazioni con l'esercizio del potere. Nel volume sono così illustrati - procedendo a stretto contatto con le fonti - i termini del lessico greco della legalità (col ruolo centrale che vi assumeva la nozione di nómos, nella sua composita stratificazione semantica); i rapporti fra produzione di regole di convivenza, riflessione etica, teoria e attività politica; le modalità di applicazione delle previsioni legislative nella prassi processuale e retorica. Un percorso teso ad approfondire concetti che da oltre duemila anni coinvolgono l'Occidente, come giustizia, eguaglianza (di fronte alla legge), equità, costituzione, democrazia, libertà di parola.