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Se agli inizi dell'XI secolo l'Europa occidentale era un angolo qualsiasi del mondo, economicamente marginale e politicamente periferico, nel XV secolo la situazione era ormai cambiata del tutto, e gli europei si avviavano a conquistare terre e mari, esportando tecnologia, linguaggi, religioni, interessi economici. Che cosa provocò un cambiamento così radicale della situazione? Che cosa accadde, durante il medioevo, di così importante e significativo da aprire agli europei, per molti secoli, nel bene come nel male, la supremazia sul resto del mondo? Il volume risponde a queste domande, ragionando sugli strumenti e sulle forme di una delle più lunghe fasi di espansione economica, politica e culturale che la storia dell'umanità ricordi. Ne è protagonista un medioevo europeo che, pur con i suoi limiti e le sue contraddizioni, si rivela un'epoca produttrice di innovazioni e capace di programmare il futuro proiettandolo su orizzonti sempre più vasti.