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Parigi, 1773. "Le Réflexions sur les comètes qui peuvent approcher de la Terre", dell'astronomo francese Jérôme Lalande, scatenano il panico nella capitale francese: gira voce che presto una cometa colpirà la Terra, mandandola in frantumi, o le si avvicinerà sensibilmente, provocando un catastrofico innalzamento di mari e oceani. Ma il contenuto dello scritto viene travisato e Parigi prima e le province poi attendono con angosciato timore l'arrivo dell'astro. La circostanza diventa l'occasione per una serie di dibattiti circa alcune delle questioni più sentite dagli uomini di scienza e di lettere del tempo: dalle teorie sul ritorno periodico delle comete a quelle riguardanti la loro funzione all'interno dell'Universo, dalle riflessioni sulle catastrofi naturali a quelle sul concetto di Manus Dei, dai vivaci confronti sul calcolo probabilistico alle prime considerazioni sulle modalità con cui comunicare il rischio. Le opere sollecitate dal panico parigino e dalle tesi lalandiane, le corrispondenze private, gli articoli delle gazzette, gli interventi di penne prestigiose offrono un vibrante affresco di singolare interesse storico. La vicenda diviene qui l'oggetto di una ricostruzione puntuale ed esaustiva, che permette di mettere a fuoco tematiche cruciali nella storia del pensiero scientifico e della comunicazione della scienza.