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Una storia del pensiero politico romano non è stata ancora scritta. Ciò può stupire, se si pensa che, da Machiavelli in poi, Roma è stata non di rado il principale modello di riferimento per le moderne indagini sulla scienza della politica. Eppure non si è mai cercato di cogliere le caratteristiche essenziali e l'unità che soggiace al fondo del pensiero politico che governò il mondo per quasi un millennio. Questo volume colma tale lacuna con un'opera di sintesi - di qui la scansione cronologica, la bibliografia selezionata, lo sforzo di rendere accessibile il testo non solo agli specialisti -, non senza proporre tesi e suggestioni interpretative originali. L'autore pone una particolare attenzione all'intreccio fra teoria politica e prassi di governo, tanto per studiare difformità e congruenze, quanto per afferrare idee e concezioni altrimenti prive di compiute formulazioni. D'altro canto, il riguardo prestato all'età imperiale e tardoantica, includendo il pensiero politico cristiano nell'orizzonte del mondo classico, getta una luce particolare sulla continuità con il medioevo occidentale e bizantino. Nelle relazioni, spesso drammaticamente conflittuali, fra oligarchia senatoria e populares, fra principe e senato ed infine fra imperatore e vescovi, si fronteggiano le istanze del potere e le esigenze della libertà, in una costante tensione che rappresenta il motivo unitario di questa storia del pensiero politico romano.