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Che cosa significa essere "platonici" o "antiplatonici" per quegli autori che, nel corso del Novecento, sono stati ispirati dalla riflessione nietzscheana? Da Heidegger a Deleuze e Derrida, oggi sappiamo che, sulla scorta di un lascito per certi versi insospettabile dello stesso Nietzsche, vuol dire intendere il platonismo come tensione fra spinta rivoluzionaria e deriva dogmatica; raffigurazione del dramma di una filosofia radicale che ricerca la verità fino al paradosso del proprio smascheramento. Il volume discute la presenza ambivalente di Platone nella formazione della personalità nietzscheana (contemporaneamente modello ispiratore e bersaglio polemico) e ricostruisce il movimento attraverso cui le oscillazioni di Nietzsche si trasmettono ai pensatori successivi. Il risultato è una storia del platonismo come tradizione costituita dalla serie dei propri rovesciamenti, e un'immagine del filosofo platonico come maschera attraversata dai suoi "altri": il sofista, il retore, l'artista, il politico.