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Approccio letterario, testuale, filologico, anticonvenzionale, impersonale, disinvolto, storicista, ingessato, demolitore: la formazione e la sensibilità del traduttore - primo interprete e ri-creatore del testo - sono elementi imprescindibili in ogni analisi traduttiva, tanto più nel caso di Shakespeare, uno dei pilastri sia della letteratura sia della drammaturgia occidentale e, in Italia, uno degli autori più rappresentati. Il libro approfondisce i fattori che rendono la traduzione shakespeariana una sfida linguistica e culturale, e la loro influenza sulla trasposizione linguistica di uomini di teatro come Squarzina e Garboli, di poeti come Montale e Quasimodo, di studiosi come Lombardo e Serpieri. L'obiettivo è determinare i parametri necessari per una resa traduttiva orientata alla performance e che ambisca a servire l'attore.