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L'edilizia privata antica, di cui la casa costituisce l'espressione più significativa, è stata per molto tempo studiata solo attraverso pochi straordinari contesti, quali Pompei e Ostia? negli ultimi decenni nuove scoperte, indagini archeologiche accurate e approcci sistematici hanno arricchito le conoscenze, offrendo una chiave di lettura privilegiata delle società antiche. Il volume esamina la casa nel mondo classico, in particolare greco e romano, attraverso l'evoluzione degli assetti planimetrico-architettonici, letti in costante collegamento con i contesti geografico, socio-economico, culturale e tecnico. Lo studio adotta una prospettiva diacronica, dalla fase dei grandi cambiamenti che portarono all'affermazione della civiltà urbana nel bacino del Mediterraneo fino alla dissoluzione dell'Impero romano. L'ampia estensione geografica e cronologica, se necessariamente obbliga a una selezione di temi ed esempi, permette al contempo di delineare un quadro di sintesi e di mettere in evidenza affinità e differenze, continuità e trasformazioni nella concezione della casa e delle sue funzioni, sia come luogo dell'abitare sia come espressione peculiare di status sociale e strumento ideologico di potere.