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La ceramica costituisce il materiale più frequentemente rinvenuto negli scavi archeologici e quello più utilizzato non solo per la datazione degli strati e delle strutture, ma anche negli studi di storia economica e nella ricostruzione dei flussi commerciali dell'antichità. L'utilizzazione dei reperti ceramici per queste analisi presenta dei problemi teorici e pratici di notevole portata, spesso sottovalutati negli studi archeologici, a cominciare dalla difficoltà di calcolare la reale quantità di oggetti rinvenuti, e i rapporti quantitativi tra le diverse forme e produzioni. La bibliografia esistente su questi temi, peraltro ampia, nella maggior parte dei casi richiede competenze matematiche e statistiche di cui gli archeologi, per lo più di formazione umanistica, sono generalmente privi. Lo scopo del libro è esporre tali argomenti in modo discorsivo, riducendo al minimo indispensabile l'impiego di un linguaggio tecnico e di formule complesse.