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L'interesse per il cibo non è solo parte della quotidianità, ma è al centro dell'attenzione sia delle grandi organizzazioni internazionali - in correlazione con i problemi della fame e del cambiamento climatico globale - sia dei media, con tutto il portato ludico e voyeuristico delle pubblicazioni e dei programmi di cucina. Lo studio della cultura alimentare è da tempo anche un filone storiografico consolidato, che si misura con le questioni della carestia, del divario sociale, della produttività economica, del gusto e dell'autorappresentazione delle corti attraverso la tavola. Il volume affronta l'argomento con particolare riferimento all'area padana, grande motore economico sin dal Medioevo, attraverso l'articolazione in cinque percorsi: la conservazione per mezzo di sale e di acqua; i prodotti derivati dal mondo vegetale; le carni, i pesci e i latticini; i generi di lusso; l'iconografia. Emerge un panorama mosso, dinamico, che induce a riflettere sul mito contemporaneo del "chilometro zero" e a valorizzare il concetto di cibo in movimento fra età moderna e contemporanea.