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A partire dalla basilare categoria umana del dolore provocato dalla deliberata violenza di chi, con la sopraffazione e l'offesa, nega valore all'identità di un altro, il libro esplora il sentimento dell'ira nell'antica Grecia proiettandolo nella sfera dei rapporti di potere tra soggetti e intendendolo, con ciò, quale passione eminentemente politica. Interpretata nella sua interazione con le nozioni di "hybris" e di "aidos", l'esperienza collerica può allora fungere da strumento ermeneutico per una rilettura delle istanze identitarie di una personalità unificata che, adirandosi, dichiara di esistere ed esige un riconoscimento morale. Prefazione di Umberto Curi