Tab Article
Torino ebbe una sorte curiosa: inizialmente città ben poco italiana (esposta al contagio dei confini, quindi priva di una lingua pura, come aveva scritto padre Dante), superò via via la propria marginalità divenendo, oltreché protagonista dell'unificazione nazionale, luogo di realizzazione del primo grande vocabolario italiano radicalmente diverso dalla Crusca, quello di Tommaseo. Il libro, che pone come snodi l'adozione dell'italiano da parte del duca Emanuele Filiberto di Savoia, le proposte linguistico-patriottiche di Galeani Napione e la svolta risorgimentale preunitaria, si conclude soffermandosi sulle vicende linguistiche di Torino città operaia e poi postindustriale, segnata dall'immigrazione nelle sue varie fasi (dal Piemonte rurale, dal Sud Italia, dall'estero).