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L'idea tradizionale di "progetto", prodotto della cultura e della società "moderne", così carico di significati e ambiguità, è da decostruire. Il tema centrale del volume è quello della progettazione intesa come processo non solo tecnico, ma anche sociale, culturale e politico. A partire da una lettura critica delle visioni tradizionali e sviluppando un approccio interdisciplinare, il testo analizza la progettazione dal punto di vista dell'abitare e del rapporto con la vita quotidiana, del rapporto con il divenire urbano e con le pratiche sociali, con la dimensione dell'azione e con il conflitto, con le culture urbane e i processi reali di trasformazione della città, discutendo i diversi caratteri dei processi e delle politiche, il ruolo del tempo e il senso delle istituzioni, la costruzione di contesti di interazione progettuale e di apprendimento collettivo. Vi è una separazione netta tra il progetto e l'atto di abitare, e una progressiva espropriazione della capacità progettuale e della capacità creativa degli abitanti; molta attenzione è quindi rivolta al rapporto tra pratiche urbane e progettazione. La rilettura critica e complessiva del tema della partecipazione viene inoltre accompagnata dal riferimento ad esperienze sul campo. Fanno parte integrante del testo alcuni contributi specifici di Alessia Ferretti, Margherita Pisano e Monica Postiglione.