Tab Article
Mi meraviglio come nelle nostre scuole, dove si fanno leggere tante cose frivole, non sia penetrata un'antologia biblica, attentissima a tener vivo il sentimento religioso, ch'è lo stesso sentimento morale nel suo senso più elevato". Così si esprimeva, anni dopo l'unità d'Italia, il laicissimo Francesco De Sanctis, giunto a queste conclusioni riflettendo sulla sua esperienza educativa, culturale e politica. Forse non siamo molto progrediti da allora. Da due decenni l'associazione "Biblia" ha sollevato la questione dell'assenza dello studio della Bibbia nella scuola italiana, incontrando il consenso di molti esponenti della cultura italiana, laici o di diverse confessioni religiose. Uno studio laico della Bibbia non preclude nessuna apertura di fede, intende però favorire la conoscenza del testo, della storia della sua composizione, dei contesti culturali e religiosi all'interno dei quali esso può trovare senso e delle ricadute che la sua diffusione ha provocato. Questo volume pubblica i principali contributi che hanno approfondito e discusso, in un Convegno svoltosi all'Università di Roma "La Sapienza" nel novembre 2010, le motivazioni del protocollo d'intesa MiuR-Biblia, per una maggiore presenza della Bibbia nella scuola italiana secondo un approccio laico e interculturale, insieme a idee, proposte e programmi concreti per la sua attuazione.