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Si parla molto in questi anni di consulenza filosofica, di un possibile uso pratico della filosofia per far fronte al disagio esistenziale dell'individuo. Invece si parla molto meno non solo del contributo che la filosofia ha dato, e può continuare a dare, al prodursi di quel disagio, ma anche del contributo che quel disagio ha dato, e può continuare a dare, alla stessa filosofia e al prodursi dell'individuo. Nella complessità di questo intreccio si celano le principali difficoltà di questa nuova emergenza, difficoltà che vanno di pari passo con le sue principali possibilità di dare un senso a quel disagio riducendo, e non accrescendo, la pervasività terapeutica della nostra cultura. Il libro comincia a farsi carico di questa complessità. Attraverso una sorta di consulenza filosofica alla consulenza filosofica propone una serie di analisi che mettono in luce, oltre ai punti di forza, anche le contraddizioni di fondo che animano questa nuova professione e lo spazio sociale da cui essa scaturisce. Una riflessione su un fenomeno che si offre anche come un tentativo di sondare, a partire dalle sue condizioni di produzione, i suoi spazi del possibile.