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Quella di stile sembra essere da tempo una nozione passe-partout che interseca molti campi dell'attività umana: la storia dell'arte, la critica letteraria, la sociologia, l'antropologia, lo sport, la moda... In realtà, l'idea di stile è tutt'altro che univoca, e la sua storia nei diversi ambiti culturali si dimostra piuttosto intricata. Con il trionfo del concetto novecentesco di "stile visuale", entra in gioco il ruolo della tecnologia, l'orizzonte percettivo definito dai mass media, la necessità di "firme" e "marchi di fabbrica" funzionali dalla società dei consumi: proprio in quanto arte e medium, il cinema diventa dunque il principale ambito di elaborazione dell'idea di stile. Questo volume intende ricostruire il dibattito attraverso un doppio itinerario, teorico e analitico, formulando nel contempo una precisa proposta metodologica: l'idea di una socio-stilistica del cinema, in cui le forme appaiono come sintomi rivelatori di tensioni culturali, e insieme come profondi schemi conoscitivi.