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Chiamati a Trieste dall'Istituto giuliano di storia, cultura e documentazione, Luciana Alocco, Cristina Benussi, Cristina Ceron, Giulia A. Disanto, Alice Flemrovà, Luigi Reitani, Sanja Roic, Antonio Donato Sdacovelli, Fulvio Senardi, Joanna Szymanowska, Fabio loderò, Marta Verginella riflettono, nella prospettiva di una cultura della pace, sulle tracce che la Grande Guerra ha lasciato nella letteratura europea, con particolare riguardo a voci, sensibilità, atmosfere del trascurato "fronte orientale". Ne emerge un panorama per più aspetti inedito che conferma l'interpretazione della Prima guerra mondiale come importante cesura nella storia e nella cultura europee.