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L'orizzonte marxiano si caratterizza per la ricerca della realizzazione individuale, al contrario di quanto sostiene un consolidato luogo comune, volto a fornirne un'immagine organicistica. Nell'analisi condotta, che attraversa l'itinerario marxiano dai primi scritti fino ai "Grundrisse", la valorizzazione degli individui o, per usare una terminologia contemporanea, delle singolarità, non viene concepita in contraddizione con la presenza di un tessuto sociale, di una rete amplissima di relazioni, sulla base però di coordinate mobili e non definibili una volta per tutte. Tale continuo "scambio" fra "individuale" e "collettivo", che trova la sua piena manifestazione nelle insorgenze conflittuali della classe, è sorretto da un conatus verso un "essere comune" non omologo rispetto a quello, "spettrale", del denaro, e quindi possiede una carica destrutturante nei confronti della serialità propria del sistema capitalistico, con la sua co-implicazione di socialità e isolamento. Così l'individuo viene interpretato a partire non da un'astratta natura umana, ma dalle pratiche materializzate in esso: la "posta in gioco" del discorso consiste nel pensare politicamente, in rapporto alla determinazione specifica della congiuntura presente, la valorizzazione delle singolarità in quanto accomunate da un'azione.