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Se il concetto di piccolo stato si attaglia oggi, in Europa, a poche entità territoriali di dimensione davvero ridotta (Vaticano, Monaco, San Marino, Liechtenstein ecc.), tra l'autunno del Medioevo e il declino dell'Antico Regime esso poteva riferirsi a una pluralità di attori geo-politici che a vario titolo interagivano con le grandi monarchie nazionali garantendosi una certa visibilità e la sopravvivenza. Il libro è dedicato a queste formazioni città-stato, principati, ducati o repubbliche - con un excursus che si sofferma tanto sulle dinamiche di cui furono protagoniste attive o passive quanto sulle aree di maggior frammentazione regionale e statuale. La geografia dei piccoli stati, infatti, interessò in particolar modo gli spazi dell'Impero e quelli italiani, con fenomeni ed equilibri peculiari verificatisi ai margini dei due ambiti ed esiti che funsero da modello ideale per il pensiero moderno: un esempio fra tutti è quello della Svizzera. Muovendosi così tra casi concreti e trattatistica politica, questo studio propone una panoramica ampia del tema affrontando alcuni topoi storiografici (la decadenza delle repubbliche), dando risalto a nuovi campi d'indagine (i feudi imperiali, le frontiere) e ripercorrendo, con qualche accenno alla contemporaneità, le avventure di piccoli stati mancati o tardivi.