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L'invenzione teatrale, in Massimo Castri, si sviluppa anche attraverso la registrazione scritta del pensiero nei taccuini di regia. L'ormai trentennale frequentazione del regista toscano con gli autori classici, in particolare Euripide, ha prodotto una ingente mole di autografi, qui selezionata per documentare i seguenti allestimenti: "Le Trachinie" di Sofocle (1983) e la serie euripidea di "Elettra" (1990; 1991; 1993), "Oreste" (1990; 1991; 1995) e "Ifigenia in Taurine" (1990; 1994; 1999). La lettura dei taccuini costituisce un'occasione per accedere all'officina privata dell'artista e conoscere i suoi procedimenti. Intenzione del regista, infatti, è quella di offrire agli studiosi e agli specialisti, ma soprattutto agli allievi delle accademie d'arte drammatica e agli studenti universitari delle discipline dello spettacolo, esemplari campioni di un modus operandi.