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Gli ultimi trent'anni sono stati teatro di cambiamenti strutturali e irreversibili nel modo di produzione capitalistico, all'indomani della crisi del paradigma industriale-fordista. Si è modificato il ruolo dei mercati monetari e finanziari, le leve dell'accumulazione e della creazione di valore si fondano sempre più su nuove forme di lavoro e di produzione immateriale. Le regole redistributive si sono modificate e il lavoro stabile tende sempre più a trasformarsi in lavoro precario, si assiste sempre più al declino delle politiche di welfare. La conoscenza e lo spazio sono diventati le due variabili economiche più rilevanti nel determinare le dinamiche economiche. Questo libro indaga tali cambiamenti in un'ottica interdisciplinare e mette in luce gli elementi contraddittori e critici in quello che viene definito capitalismo cognitivo, dove sempre più l'intera esistenza viene messa a valore in ottica di produzione "bio-economica".